Prot. n° 056 / 2013 afeva Sardegna onlus

Alghero, lunedì 4 novembre 2013

 

COMUNICATO STAMPA

Le Vittime dell'Amianto non festeggiano il 4 novembre

Scandalosa Esclusione dei dipendenti dello Stato dal riconoscimento dello status di Vittima del Dovere

 

Questa è l'indicazione data in questi giorni dalla Direzione per il personale civile della difesa (PERSOCIV) che, sentito il parere Ministero della Funzione Pubblica, intende non dare corso alle richieste di Equo Indennizzo, Pensione Privilegiata Ordinaria e di riconoscimento dello status di Vittima del Dovere nei confronti dei dipendenti dello Stato vittime dell'amianto, in cui la patologia si sia manifestata dopo l'entrata in vigore dell'art. 6 (28.12.2011) del decreto legge 201/2011 (Salva Italia ?), in quanto, da quella data, è stato abolito l'istituto dell'accertamento della dipendenza della infermità da causa di servizio per talune categorie di lavoratori e, a loro dire, in particolare, anche nei confronti del personale civile della Difesa.

 

E' bene ricordare a tutti che nel momento storico in cui Governo e Parlamento cercavano di salvare gli Ammiragli dal processo penale di Padova, cd “Marina 1”, il Capo dello Stato, con il messaggio del 31 marzo 2010 , rimandava alle camere la Legge recante "Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti...” chiedendone una nuova deliberazione. Il Presidente della Repubblica, in quella circostanza, condividendo la necessità di escludere la responsabilità penale attualmente prevista per i soggetti responsabili di alcune categorie di navigli, in linea del resto con gli adattamenti previsti dal citato testo unico n. 81 del 2008,...” dava indicazioni di “...prevedere, come già accade per altre infermità conseguenti ad attività di servizio, un autonomo titolo per la corresponsione di indennizzi per i danni arrecati alla salute dei lavoratori”.

 

Tale indicazione è stata autorevolmente convalidata dal Consiglio di Stato, che con parere reso il 4 maggio 2010 riconosceva che “con riguardo ai delicati problemi connessi all’insorgenza delle patologie, anche mortali, contratte in servizio e per causa di servizio da personale militare e civile della difesa a seguito di esposizione all’amianto” –e ad “....altre analoghe problematiche quali l’esposizione ad agenti biologici, chimici, cancerogeni, ecc.” il citato personale era equiparabile alle “vittime del dovere”.

 

Questa associazione di esposti, di familiari e di Vittime dell'Amianto, ritiene che questa del Consiglio di Stato sia l'interpretazione autentica da dare all'articolo 6 del DL 201/2011, in quanto il comparto della Difesa è escluso tutto dalla applicazione del citato articolo, senza alcuna distinzione tra militari e civili.

 

Qualora, in vece, l'interpretazione data da PERSOCIV e dal Ministero della Funzione Pubblica sia formalmente corretta, in forza del fatto che la nuova, ingiusta e più riduttiva, norma è successiva al citato parere del Consiglio di Stato, CHIEDIAMO con forza che sia fatto salvo l'istituto dell'accertamento della dipendenza delle infermità da Causa di Servizio nei procedimenti per il riconoscimento dello status di vittima del dovere, per il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell'equo indennizzo e della pensione privilegiata ordinaria nei confronti di quanti a causa della mancanza di protezioni e di informazioni sono morti o si sono ammalati per conto dello Stato per aver inalato o ingerito schifezze come l'amianto e altri cancerogeni, così come si è espresso il Consiglio di Stato con il parere n. 02526/2010 del 4 maggio 2010.

 

A La Maddalena gli operai e i militari stanno cadendo a grappoli a causa dell'amianto respirato nei luoghi di lavoro. Così a Taranto, a Monfalcone e a La Spezia e in ogni dove c'è stata una Nave Militare, un Arsenale Militare, attività militari o lavorazioni correlate alla difesa nazionale.

 

Chiediamo rispetto per le vittime dell'Amianto.

 

Se questo orientamento venisse confermato sarebbe paragonabile a un insulto di Stato. Un cinico schiaffo in faccia alle vittime dell'amianto e di altri cancerogeni inconsapevolmente respirati e ingeriti nel compimento delle proprie attività istituzionali .

 

Ad ogni buon conto, sono allo studio le iniziative opportune per la tutela del personale che in forza della inammissibile e riduttiva interpretazione offerta dalla Direzione per il personale civile della difesa (PERSOCIV) verranno ingiustamente esclusi dai benefici.

AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau