Cercare e Dare risposte alla domanda di Giustizia ed Equità dei Lavoratori e dei Cittadini
in ambito Sociale, Ambientale, Previdenziale e Sanitario è la nostra priorità.

Prot. n° 021 / 2016 afeva Sardegna onlus

 

Alghero, lunedì 4 aprile 2016

 

alla c.a. dei Soci Effettivi e Soci Sostenitori

della AFeVA Sardegna Onlus

 

Oggetto: RELAZIONE della attività svolta nell’anno 2015 dalla AFeVA Sardegna Onlus (già AIEA Sardegna Onlus)

 

Premessa alla relazione.

Nel 1977, in base all’evidenza scientifica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O.), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.), ha classificato tutti i tipi di amianto commercializzato “CANCEROGENO PER L’UOMO”, stabilendo altresì il principio che non esiste alcun livello di soglia di esposizione all'amianto al di sotto del quale vi è sicurezza per la salute.

 

Questa evidenza scientifica è stata riaffermata nel 2009 dalla stessa O.M.S. ( Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C) ampliando la lista degli organi bersaglio che questo micidiale cancerogeno colpisce con sufficiente evidenza, ovvero: il polmone, il mesotelio, la laringe e l'ovaio, e con limitata evidenza: la faringe, lo stomaco, il colon retto.

 

Oltre ai tumori nei detti organi bersaglio, l'amianto provoca patologie o malattie asbesto-correlate all'apparato respiratorio, quali l'Asbestosi, e come nel caso che qui interessa, le Placche e/o Ispessimenti pleurici con o senza atelettasia rotonda.

 

Per effetto dell’entrata a regime del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.06.2014 ( G.U. 212 del 12.09.2014) “Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell'art. 139 del T.U. approvato con DPR n. 1124 del 30 giugno 1965 e smi”, ampliato con l'accoglimento delle indicazioni della recente, citata Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C, i tumori e le patologie asbesto-correlate a cui è stata attribuita “la presunzione legale di origine”, vengono così riassunti:

 

LISTA 1 - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA È DI ELEVATA PROBABILITÀ

 

 

LISTA 1 - GRUPPO 4 - MALATTIE DELL'APPARATO RESPIRATORIO NON COMPRESE IN ALTRE VOCI ESCLUSI I TUMORI IN QUANTO RIPORTATI NEL GRUPPO 6

n. prog

 

AGENTI

MALATTIE

CODICE IDENTIFICATIVO (#) : numero progressivo dell'agente;

numero lista (I, II, III); numero gruppo (da 1 a 7);

codice della malattia (ICD-10)

03

ASBESTO

ASBESTOSI POLMONARE.

I.4.03

J61

PLACCHE E/O ISPESSIMENTI DELLA PLEURA

I.4.03

J92

n. prog

 

LISTA I GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

 

03

ASBESTO e altri minerali contenenti fibre di asbesto^

MESOTELIOMA PLEURICO

I.4.03.

C 45.0

MESOTELIOMA PERICARDICO

I.6.03.

C 45.2

MESOTELIOMA PERITONEALE

I.6.03.

C 45.1

MESOTELIOMA TUNICA VAGINALE DEL TESTICOLO

I.6.03.

 

C 45.7

TUMORE DEL POLMONE

I.4.03.

 

C 34

TUMORE DELLA LARINGE^ (^ IARC 2009 )

I.6.03.^

 

C 32^

TUMORE DELL'OVAIO^ (^ IARC 2009 )

I.6.03.^

 

C 56^

LISTA II - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É DI LIMITATA PROBABILITÁ

n. prog

LISTA II GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

03

ASBESTO

TUMORE DELLA FARINGE^(^ IARC 2009 )

II.6.03.^

C10-C13^

TUMORE DELLO STOMACO^(^ IARC 2009 )

I.6.03.^

C16^

TUMORE DEL COLON RETTO^ (^ IARC 2009 )

II.6.03.^

C18-C20^

 

LISTA III - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA É POSSIBILE

n. prog

LISTA III GRUPPO 6 - TUMORI PROFESSIONALI

03

ASBESTO

TUMORE DELL'ESOFAGO^ (^ IARC 2009 )

III.6.03.^

C15^

 

In pratica, a parte gli arti, l'amianto è un potente cancerogeno democratico che provoca il Cancro su tutto il corpo Umano. Per chi è stato esposto è come avere nel corpo una bomba ad orologeria!

 

In Italia, ogni anno, a causa dell'amianto, tra mesoteliomi, tumori al polmone e agli altri organi bersaglio muoiono oltre 4000 persone! 11 morti evitabili al giorno!

  • In Sardegna, ogni anno, ne muoiono almeno 50!

  • In Sardegna, i tre comparti lavorativi che contribuiscono al maggior gettito di morti per mesotelioma sono: il Comparto Petrochimico, il Comparto Difesa (Marina Militare) e il Comparto Edile.

  • In Sardegna, sono donne il 28 % dei 71 casi di mesotelioma (M=51: F=21) rilevati dal COR Sardegna del ReNaM nel periodo 2009/2012, di cui 3 (tre) definite con “esposizione professionale”.

Numeri Veri. Vittime Vere!

 

L'amianto è dunque un potente e subdolo cancerogeno “democratico”, per questo motivo, l'uso e l'abuso dell'amianto ha provocato e continuerà a provocare migliaia di lutti evitabili.

 

Il Punto di partenza della lotta all’amianto e a tutto ciò che provoca è dunque la consapevolezza del fatto che questa tragedia era evitabile e che i morti e i malati che contiamo oggi sono il frutto di esposizioni ad amianto del passato, anche recente, e che quelli che conteremo domani saranno l’amaro frutto di ciò che non saremo in grado di fare oggi.

 

*** *** ***

A.FeV.A. Sardegna Onlus (già AIEA Sardegna)

RELAZIONE ATTIVITA' 2015

*** *** ***

 

Anche nel 2015, come ogni anno dal 2006, l'Associazione è stata costantemente attiva e fattivamente impegnata, senza scopo di lucro, nella lotta all'amianto e contro tutto ciò che provoca, a favore e in difesa dei lavoratori e dei cittadini tutti e per concretizzare gli indirizzi prefissati. Senza escludere nessuno, così come fa l'amianto. Nel solco di questi indirizzi, l'Associazione ha fornito numeroso materiale in formato Fac-Simile modificabile per la compilazione autonoma di richieste per l'accesso ai diritti previsti dalle leggi, oltre che instancabile supporto e consulenza gratuita per l'ottenimento del riconoscimento della causa di servizio o di malattia professionale.

 

Vale la pena ricordare, seppur sommariamente, gli ultimi frenetici giorni del 2014.

Infatti, nei mesi precedenti alla approvazione della Legge di Stabilità 2015, l'Associazione si era prodigata non poco, ahinoi senza esiti concreti, sia a Porto Torres, il 28 novembre 2014 dove h non a caso a organizzato il tavolo di confronto al quale hanno autorevolmente partecipato i rappresentanti delle confederazioni sindacali nazionali di CGIL, CISL, UIL, rispettivamente Claudio Iannilli, Giuseppe D'Ercole e Marco Lupi e il Senatore Silvio Lai, sia il 16 dicembre 2014 davanti alla Sesta Commissione Consiliare “Salute e Politiche Sociali” della Regione Sardegna, in una opera di qualificata sensibilizzazione del Governo, dei Parlamentari, dei Consiglieri Regionali e dello stesso Governo Regionale e dei Sindacati, nell'intento di far valere le ragioni degli esposti e delle vittime dell'amianto tanto del comparto difesa, civili e militari, quanto le ragioni di tutti quei lavoratori e cittadini esposti e delle vittime dell'amianto dei comparti Sardi esclusi, a tutt'oggi, da ogni atto concreto.

 

Il 29 dicembre 2014, veniva dunque pubblicata in Gazzetta Ufficiale (GU n.300 del 29-12-2014 - Suppl. Ordinario n. 99 ) la legge di stabilità 2015 ( L. 190/2014) -Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, entrata in vigore il 1 gennaio 2015.

 

I commi relativi alla Questione Amianto sono 6, uno di questi (art. 1 c. 50) è dedicato alla bonifica dei SIN inquinati dall'Amianto (in particolare per Casale Monferrato e Napoli Bagnoli), i restanti cinque commi sono stati invece dedicati direttamente o indirettamente al tema dei benefici previdenziali amianto: i commi 112, 115, 117, sono stati pensati e voluti esclusivamente solo per alcuni lavoratori di precisi e circoscritti comparti lavorativi - Genova, Avellino, Bussi.

Situazioni e casi certamente meritevoli di attenzione. Ma questo è quanto.

Il comma 113 interessa tutti i lavoratori in quanto elimina, sino al 31.12.2017, alcune penalizzazioni dettate dalla Legge “Fornero”.

Il comma 116 estende le provvidenze del Fondo Vittime Amianto gestito dall'INAIL, in via sperimentale, per gli anni 2015, 2016 e 2017, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia, o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto ovvero per esposizione ambientale comprovata.

QUI la comunicazione (si spera) esplicativa, diramata nel mese di gennaio 2015 dalla AFeVA Sardegna Onlus.

 

Il 12 gennaio 2015, avuto notizia che presso l'11^ Commissione Lavoro, Previdenza Sociale del Senato, era stata calendarizzata la discussione dei DDL AS n. 8/2013 e DDL AS n. 1645/2014 di iniziativa del Sen. Casson e altri, a cui abbiamo partecipato alla elaborazione, l'Associazione ha chiesto al Sen. Maurizio Sacconi, nella qualità di Presidente della 11^ Commissione di essere (Istanza rimasta a tutt'oggi senza risposta)

 

il 21 gennaio 2015 l'Associazione chiede ai Gruppi di Lavoro Amianto, presso Persomil e presso Persociv informazioni sullo stato di fatto della emissione dei Curriculum lavorativi (art. 47, DL n. 269/'03 e norme di attuazione) in favore dei lavoratori Vittime ed Esposti all'Amianto del comparto Difesa e Sicurezza -militari e civili-. In data 15 aprile 2015 , IL VICE DIRETTORE GENERALE (Amm. Div. Pierluigi ROSATI) risponde che il numero complessivo, aggiornato al 5 marzo 2015 e al 7 ottobre 2014, delle domande presentate rispettivamente dal personale militare e da quello civile dell’Amministrazione della Difesa, ai fini del rilascio dei curricula lavorativi per il riconoscimento dei benefici in argomento, sono 22.687, così suddivisi:

˗ Marina: 11.585; -Esercito : 307 ; Aeronautica: 2.063 ˗ Carabinieri: 194 ;

Civili dell'Amministrazione Difesa: 8.538.

di seguito una nostra tabella riepilogativa.

 

il 24 gennaio 2015, l'Associazione dirama la nota AMIANTO e MILITARI: A quando la risoluzione?

Per denunciare l'Inganno, NON ancora sanato, a danno del personale del Comparto Difesa, soprattutto dei militari, che dura ormai da oltre 12 anni, 22 anni se si considera che la Legge 271/1993 ha esteso i “benefici previdenziali” a TUTTI i lavoratori esposti e vittime dell'amianto. Nessuno escluso!.

 

il 30 gennaio 2015 l'Associazione dirama le INFO-UTILI per l'iscrizione alla Sorveglianza Sanitaria Gratuita in favore degli ex esposti all'amianto residenti in Sardegna.

 

Il 20 febbraio 2015 l'Associazione partecipa ad Oristano, presso il Teatro Garau, alla presentazione da parte della Regione Sardegna del <> , più brevemente PIANO REGIONALE AMIANTO della Regione Sardegna, sottoposto a procedura VAS.

 

Il 5 aprile 2015, alle ore 23.59 l'Associazione deposita nei termini, le proprie OSSERVAZIONI al predetto PIANO REGIONALE AMIANTO -PRA.

In particolare si ribadisce Ciò CHE RIPETIAMO DA ANNI, vale a dire che <<...crediamo necessario istituire subito una cabina di regia per la gestione coordinata del rischio Amianto, della filiera delle bonifiche e per la Sorveglianza Sanitaria, che vada incontro ai cittadini e ai lavoratori, che pervenga alla piena attuazione e il ri-finanziamento della legge regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 e alla piena attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85/2012, [sull'Emergenza Ambientale, Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato con piena unanimità dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012, approvato a seguito della MOZIONE BARRACCIU 179/2012] Per evitare speculazioni, per evitare nuove esposizioni e dunque nuovi malati, per generare lavoro, pulito, sicuro e svolto in sicurezza e per non abbandonare chi ha una bomba ad orologeria nel corpo. In estrema sintesi Deamiantizzare la Sardegna (e l'Italia) è possibile, così come è possibile riconoscere i “Risarcimenti Previdenziali”, ora negati ai lavoratori ingannati o dimenticati, ed estendere ai cittadini l'indennizzo del Fondo Vittime dell'Amianto! >>

 

Nelle nostre OSSERVAZIONI abbiamo ammonito i legislatori Regionali che è necessario- rimediare al danno subìto dai lavoratori con la previdenza sociale - <>

La Regione, a testa bassa, con Delibera del 23 dicembre 2015, n. 66/29 [file .pdf] ha poi approvato il PRA

La Regione ( politici e tecnici), così come ha iniziato, così ha concluso. Vale a dire in perfetta autonoma solitudine.

Tra le varie istanze, nostre e delle altre associazioni, ha accolto solo la nostra Istanza di realizzare annualmente la Conferenza Regionale Amianto in forma itinerante, perchè tutta la Sardegna è colpita da questa piaga (dovremmo esultare?).

 

Il 6 marzo 2015 l'Associazione rinnova l'invito ai familiari delle vittime dell'amianto e alle stesse vittime ad aderire al Progetto Dietro ai “Numeri” veri, Vittime vere! Con questo progetto si intende scuotere gli animi dei decisori e delle persone in generale, mettendo in evidenza che i freddi “numeri” delle evidenze epidemiologiche corrispondono a persone vere, alle evitabili vittime dell'amianto, qualsiasi sia la patologia asbesto-correlata subita. Tra gli obiettivi del progetto c'è la necessità di generare maggiore consapevolezza e partecipazione e, soprattutto, meno solitudine in chi il dramma lo ha subito e purtroppo lo subirà in futuro. Siamo infatti certi che in questo modo si possa innescare un percorso virtuoso di mutuo aiuto tra i familiari delle vittime dell'amianto e tra le stesse vittime anche al fine di ottenere l'affermazione dei propri diritti.

 

Il 9 marzo 2015 l'Associazione aderisce alla CONSULTA DEL VOLONTARIATO DELLA CITTA' DI ALGHERO

 

Il 19 marzo 2015 l'Associazione partecipa al Convegno di ASSODIPRO, "I nuovi orizzonti europei per i diritti di tutela professionale del personale militare” svoltosi presso la Sala delle Bandiere – Parlamento europeo - Via IV Novembre, 149 – Roma, portando la relazione:

<Lo stato di fatto delle negazioni e degli inganni subiti dal personale militare e gli auspici degli esposti e delle vittime dell'amianto del Comparto Difesa

(clicca qui per il documento e qui per il video, realizzato a cura di Assodipro)>>

 

il 13 maggio 2015 l'Associazione scrive alla c.a. del Presidente dell'INAIL, Prof. Massimo De Felice, per denunciare che la sede territoriale dell'INAIL di Olbia ha negato per ben due volte il “nesso di casualità” tra il Mesotelioma Pleurico che ha ucciso un lavoratore e la lavorazione svolta dallo stesso con esposizione ad amianto per quasi un trentennio con la mansione di aggiustatore meccanico attrezzista, nell'officina meccanica centrale dello stabilimento Petrolchimico di Porto Torres. Infatti la sede INAIL territoriale nella prima negazione affermava , e nella seconda che << la morte non è riconducibile all'evento>> !!!

L'azione precedente della nostra Associazione, è stata quella di aver suggerito ai familiari (il 20 aprile 2015) di richiedere l'accesso agli atti relativi al loro povero congiunto in possesso del COR Sardegna il quale ne ha codificato tanto la diagnosi quanto la classificazione secondo le linee guida del ReNaM, che si è espresso come di seguito: << La durata dell'esposizione (28 anni) e la latenza tra l'inizio dell'esposizione ad amianto e la diagnosi di neoplasia (45 anni) sono compatibili con l'eziologia professionale del mesotelioma. Sono state escluse altre possibili cause di mesotelioma. In base alla classificazione RENaM (linee guida 2003, Ispesl, Roma) il signor Carta Giovanni è inserito nel Registro Mesoteliomi della Sardegna con la seguente definizione:

Mesotelioma Certo 1.1, a localizzazione pleurica; esposizione professionale certa. - doc. 3 ->>

 

Il 6 agosto 2015 abbiamo ricevuto notizia che la pratica era stata riesaminata e che era stato, finalmente, riconosciuto il “nesso di causalità” e costituita la rendita ai superstiti !

Si tratta di un caso tipo in cui i lavoratori, e i familiari superstiti, sono stretti nella morsa delle NEGAZIONI “offerte” sia dal Datore di Lavoro (in questo caso l'Eni-Syndial) sia dall'INAIL e mette chiaramente a nudo un univoco quanto deprecabile “modus operandi”, che porta al medesimo risultato: Negare. Negare anche l'evidenza.

 

In questa occasione abbiamo fatto anche una Proposta: Che i Centri Operativi Regionali del ReNaM vengano coinvolti ufficialmente dall'INAIL nel processo decisionale medico legale.

 

Il 25 maggio 2015, a Padova Si apre il secondo processo penale contro i vertici della Marina Militare, più noto con il nome “MARINA MILITARE 2”. L'AFeVA Sardegna è a fianco dei lavoratori del Comparto Difesa, Vittime inconsapevoli dell'Amianto, difesa dall' avv. Daniela Boscolo Rizzo del foro di Padova.

 

Nel corso dell'ultima udienza preliminare, avvenuta il 16 dicembre 2104, il Giudice, Dr.ssa Brunello, oltre a dichiarare alcune posizioni di parte offese prescritte, ed esattamente i decessi avvenuti in epoca precedente il 7.10.2003 e le malattie ( lesioni colpose ) diagnosticate prima del 16.6.2007, ha confermato la legittima costituzione di Parte Civile dell'AFeVA Sardegna Onlus( con patrocinio a carico dello Stato), disponendo il rinvio a giudizio di tutti gli Ammiragli imputati avanti il Tribunale Monocratico di Padova, la Giudice Dr.ssa Bitozzi, per l'udienza, appunto, del 25 maggio 2015. Inoltre, a seguito delle nostra ( AFeVA Sardegna Onlus) citazione in giudizio, il Ministero della Difesa si è costituito in qualità di responsabile civile.

 

Nel corso di questa prima udienza, i difensori degli accusati, hanno chiesto la frammentazione del processo in corso, ovvero che gli eventuali processi vengano celebrati presso i Tribunali delle regioni di decesso di ciascuna vittima, oppure a Roma, il luogo, secondo quest'ultima tesi, delle “decisioni strategiche”, anche quelle relative alla (negata) tutela della salute dei lavoratori del Comparto Difesa con e senza le stellette, evidente omesse.

Al di là di come ogni persona può interpretare queste richieste, dal nostro punto di osservazione ripetiamo quanto già affermammo nel 2010, quando il Senato della Repubblica discuteva e poi approvò l'art. 20 c. 2, della legge 183/2010, la cd Salva Ammiragli “Sembrano finiti i tempi in cui il Comandante abbandonava la nave che affondava solo quando era certo che l’ultimo Uomo dell’equipaggio era stato tratto in salvo, accettando, infine, di subire anche un processo che accertasse le Responsabilità dei fatti.

Credo che anche questo rientri nei Doveri di chi ha o ha avuto l’onore e l’onere del Comando e ha tenuto in pugno, per anni, la vita della Gente di Mare che in Lui e a Lui ha creduto, ubbidito e, per le Sue scelte, è morto.”

 

A questo punto, è utile anche ricordare i due punti cardine del Processo:

1- Perché il processo si sta svolgendo a Padova?

''La competenza territoriale si è radicata a Padova dopo l’intervento della Procura Generale presso la Corte di Cassazione che ha stabilito che -non potendosi far ricorso ai criteri generali di competenza in quanto non era possibile stabilire in quali luoghi era avvenuta la condotta ( attiva od omissiva ) che aveva dato origine alla malattia alla quale è conseguita la morte – bisognava applicare il criterio suppletivo previsto dall’art. 9 comma 3^ CPP, a dire il luogo dove ha sede l’ufficio territoriale del Pubblico Ministero che aveva provveduto per primo ad iscrivere la notizia di reato, ovvero quella della Procura di Padova.''

2- Qual'è l'accusa contro gli Ammiragli?

I vertici della Marina Militare, sono accusati di:

  • ''Omettevano di rendere edotto il personale appartenente alla Marina Militare (sia imbarcato che in servizio a terra) dei rischi per la salute insiti negli ambienti di vita e di lavoro a causa della presenza di amianto tanto all’interno delle navi militari che degli altri ambienti frequentati dagli stessi per ragioni di servizio, oltreché di informarli dei rischi ulteriori prodotti dalle lavorazioni cui erano adibiti, dalle polveri che respiravano e dallo stesso uso di dotazioni di bordo contenenti amianto (ad es. guanti, tute e coperte ignifughe); Omettevano di sottoporre e far sottoporre con regolarità i dipendenti della M.M. ai controlli sanitari relativi agli specifici rischi esistenti in ambienti di lavoro caratterizzati da notevole presenza di materiali amiantiferi;

  • Omettevano inoltre di curare la fornitura e di imporre a controllare l’effettivo impiego di idonei mezzi di protezione individuale;

  • Inoltre omettevano di adottare idonee misure atte ad impedire o comunque ridurre, secondo le possibilità della tecnica, il diffondersi di polveri di amianto prodotte dalle lavorazioni e/o dall’uso di dotazioni contenenti amianto e così con le surrichiamate condotte e/o omissioni e nelle rispettive qualità suindicate cagionavano o comunque contribuivano a cagionare, e comunque non impedivano che insorgessero patologie amianto correlate nei soggetti di seguito elencati, alcuni dei quali a seguito di tali patologie decedevano.''

 

Secondo la Procura della Repubblica di Padova, queste omissioni, hanno provocato al 2006, 530 casi accertati di malattie e patologie asbesto-correlate, di cui 370 mesoteliomi. UNA VERA STRAGE SILENZIOSA, sottostimata e ancora in corso.

 

Il 17 settembre 2015, a Padova, Seconda udienza dibattimentale del secondo processo penale contro i vertici della Marina Militare. Niente da fare per le difese degli imputati che avevano sollevato eccezione di incompetenza territoriale del Tribunale Padovano, nel tentativo di frammentare il processo unitario in mille rivoli, tanti quanti sono stati decessi dei marinai colpiti da malattie professionale asbesto-correlate.

Il Giudice, la Dr. ssa Bitozzi, ha rigettato l'eccezione delle difese degli ammiragli: il secondo processo contro i vertici della Marina Militare si svolgerà a Padova e, in seguito a questo, è stata calendarizzata una prima serie di 13 udienze, come di seguito:

15 ottobre 2015;

19 e 30 novembre 2015;

17 dicembre 2015;

21 gennaio 2016;

8 e 22 febbraio 2016;

14 e 17 marzo 2016 – l'udienza del 17 marzo è stata annullata-;

4 e 21 aprile 2016;

9 e 19 maggio 2016.

 

il 29 ottobre 2015 apprendiamo che il Governo, il Ministero del Lavoro e il Ministero dell'Economia con decreto del 4 settembre 2015, in silenzio e alla chetichella, applicando in modo distorto quanto disposto dall'art. 1 comma 116 della legge 190/2014, con il quale, seppur in “via sperimentale” sono state estese tutte le “prestazioni assistenziali” di cui all'art. 1 comma 241 della legge 244/2007, hanno deciso che la vita di una persona uccisa dal mesotelioma a causa della incolpevole e inconsapevole esposizione ad amianto subìta in ambito “familiare” o “ambientale” vale 5.600,00 euro (una tantum). Tanto valeva chiamare questa elargizione per quello che è, vale a dire un “Contributo Spese Funerarie”.. e arrivederci e grazie!

 

Il 5 novembre 2015, da parte dello dallo Stato, è stata versata sul conto corrente della Associazione, la quota del 5 x mille 2013, pari a 943,28 euro, donataci da ben 37 soci e cittadini sensibili ai temi a noi cari che hanno approvato e premiato, anche in questo modo, il quotidiano impegno della Associazione nell'affrontare le delicate quanto tragiche e complesse tematiche correlate alla TRAGEDIA CAUSATA DALL'AMIANTO.

Il direttivo AFeVA Sardegna Onlus ha deciso di impegnare questa somma in un articolato progetto di informazione e sensibilizzazione dei Cittadini, in particolare delle Istituzioni, locali, regionali e nazionali, teso a stimolare azioni tangibili da queste ultime con particolare riguardo alla attuazione della agognata Cultura della Prevenzione, per la Bonifica dei luoghi di vita e di lavoro, per la Giustizia, per le Cure e per il Diritto alla Salute e all'Ambiente di vita e di lavoro salubre, continuamente negato, attraverso l'attivo e diretto e coinvolgimento In-Form-Attivo degli studenti delle scuole superiori della città di Alghero, che culminerà nell'ambito della celebrazione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto 2016 ( 28 aprile). Tenendo conto delle esigue risorse economiche a disposizione a dicembre 2015 abbiamo avviato una CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI online attraverso il sistema del crowdfunding appoggiata alla piattaforma web della Rete del Dono - https://www.retedeldono.it/ (qui il link al progetto)- per finanziare e supportare, nell'ambito della commemorazione della Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto 2016, la realizzazione del progetto del CONCORSO “Naran chi su Male” CONTRO L'AMIANTO ! PREVENIAMO CON L'ARTE ! ( qui il link del Video di Unione delle Opere),

 

11 novembre 2015, dalle ore 10,00 alle ore 16,00 Davanti al Ministero del Lavoro, a Roma, in via Vittorio Veneto 56, l'AFeVA Sardegna, ritenendo IL NUOVO FONDO VITTIME AMBIENTALI un atto al limite dell'offesa alla dignità umana, ha promosso, aderito e partecipato alla mobilitazione convocata unitariamente da CGIL-CISL-UIL, ANMIL e dalle Associazioni delle Vittime dell'Amianto, per manifestare tutto il nostro dissenso al decreto ministeriale del 14 settembre 2015 e gli atti correlati, di cui quai di seguito si allegano per immediatezza:

- DM 4 settembre 2015;

- Circolare INAIL n. 76 del 6 novembre 2015;

- Circolare INAIL n. 13 del 24 marzo 2016;

- Mod 190 -Istanza Prestazione UNA TANTUM Fondo Vittime Amianto per Mesoteliomi di Origine NON Professionale

- Mod 190(integrato AFeVA Sardegna) -Istanza Prestazione UNA TANTUM Fondo Vittime Amianto per Mesoteliomi di Origine NON Professionale

- Istruttoria di Incompletezza INAIL

 

(l'effetto di questa mobilitazione è stata che con la legge di stabilità 2016, LEGGE 28 dicembre 2015, n. 208, all'art. 1 al comma 292, è stato previsto che la detta “elargizione una tantum” spetti anche ai familiari superstiti, possibilità non prevista prima dall’articolo 1, comma 116, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.

Inoltre con la predetta legge di stabilità 2016, entrata in vigore il 1 gennaio 2016, il Governo ha approvato alcuni commi correttivi ai precedenti approvati con la legge di stabilità 2015 entrata in vigore il 1 gennaio 2015.

QUI IL QUADRO SINOTTICO DI CONFRONTO DELLE LEGGI DI STABILITA' 2015 e 2016

 

il 23 novembre 2015 l'Associazione pone all'Avvocatura dello Stato il Quesito sui distorti effetti interpretativi resi da PERSOCIV nell'attuazione dell'articolo 6 del DL 201/2011 in merito al negato riconoscimento dello Status di Vittima del Dovere dal 28/11/2011 nei confronti dei dipendenti civili del Ministero della Difesa (e altri) Vittime dell'Amianto, e dei familiari superstiti.

In particolare abbiamo fatto presente che in seguito ad una puntuale interrogazione, la 2-00363, presentata il 3 dicembre 2013, dagli On.li Migliore e Piras, in tema di Amianto e Comparto Difesa, e discussa il 14 gennaio 2014 il Governo, per voce del Sottosegretario alla Difesa -dell'epoca e attuale-, Gioacchino Alfano, sul punto ha risposto (a pag 4)<< [omissis] che per gli altri dipendenti [civili ndr ] dello Stato il citato articolo 6 non può far venire meno, in assenza di un espresso riferimento, la speciale tutela per le vittime del dovere e i loro equiparati.[omissis]>>

 

In sintesi, PERSOCIV nega ciò che il Governo afferma sia un DIRITTO.

E il Governo e il ministro della Difesa che dicono?

Proprio oggi, 4 aprile 2016, abbiamo inviato , tramite il costituito CAD -Coordinamento Amianto pro Comparto Difesa- una richiesta urgente <<al Governo e al Ministro della Difesa se sono a conoscenza di tale, a nostro avviso, distorta interpretazione e se e come intende porVi rimedio.>>

 

il 4 dicembre 2015, a Roma, presso centro confederale della CGIL nazionale dalle ore 9,30 alle ore 17,00 alla presenza di numerose associazioni di esposti e vittime dell'amianto, l'AFeVA Sardegna è parte attiva nella avviando costituzione di un progetto di Coordinamento Unitario per la lotta all'amianto, in favore di tutti, nessuno escluso.

 

Il 24 dicembre 2015 l'Associazione, nell'augurare buone feste natalizie e di fine anno, scrive al Ministro della Difesa facendogli rispettosamente presente che nulla era cambiato in merito alle problematiche previdenziali connesse alla inconsapevole esposizione ad amianto subìta dal personale militare e civile della Difesa e alle problematiche connesse all'accertamento e valutazione degli irreversibili danni provocati da questo subdolo cancerogeno nel medesimo personale e il conseguente riconoscimento dei benefici di legge previsti a conforto delle Vittime e ai familiari superstiti.

E così a tutt'oggi.

 

CONCLUSIONI

 

L'attività della AFEVA Sardegna Onlus è definibile “in progress” e tiene conto, oltre che delle esigue risorse economiche a disposizione, anche del costante mutamento delle norme in materia Prevenzionale, Previdenziale, Sanitaria e Ambientale, a cui partecipa alla discussione. E' tesa alla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti a ogni cittadina e a ogni cittadino, con particolare riferimento alle lavoratrici e ai lavoratori, opponendosi ogni qualvolta questi diritti siano lesi, in primis, il diritto alla salute (ex art. 32 Costituzione) e il diritto all’ambiente (ex art. 9 Costituzione), con azioni concrete attraverso la promozione di iniziative sociali, culturali, politiche, nonché con il ricorso all’Autorità Giudiziaria ogni volta che tali diritti siano violati.

La lotta all'amianto, contro tutto il male che provoca, contro tutti gli interessi e i business che ruotano attorno continua e continuerà, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, nel solco degli indirizzi detti. A favore di tutti, nessuno escluso.

 

f.to AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau

 

 

A.FeV.A Sardegna ONLUS

Associazione Familiari e Vittime Amianto Sardegna

- Iscritta al n. 2157 del R.G.V. della RAS, Codice Fiscale 92130010900-

-Iscritta nell' Elenco del Volontariato per la Tutela della Salute del Ministero della Salute-

Garau Salvatore,

Via Azuni, 39

07041 Alghero (SS)

tel e fax 079 970103 -- cell. 347 5234072

PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -:- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

 

AMIANTO e MILITARI: A quando la risoluzione?

Prot. n° 005 / 2015 afeva Sardegna onlus

 

Alghero, venerdì 30 gennaio 2015

 

Alla cortese attenzione del personale militare esposto e vittima dell'amianto e dei familiari di questi,

 

e, per la competenza alla risoluzione,

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Difesa, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Governo tutto, ai Presidenti del Parlamento e a tutti i Parlamentari.

 

AMIANTO e MILITARI: A quando la risoluzione?

In questi giorni sto ricevendo, in quanto presidente della AFeVA Sardegna Onlus e sottufficiale della Marina Militare in congedo, numerosissime telefonate ed e-mail da parte di colleghi che mi chiedono se sia o meno vero che anche il personale militare esposto e vittima dell'amianto deve fare la domanda all'INPS entro il 31 gennaio per ottenere i giusti, attesi benefici previdenziali, dovuti a quanti sono stati ingiustamente e inconsapevolmente esposti ad Amianto nei luoghi di lavoro.

 

NO. La legge di stabilità 2015 ( L. 190/2014) NON interessa i militari esposti e vittime dell'Amianto. Anche questa volta la questione amianto che investe con tragica prepotenza tutto il Comparto Difesa è rimasta sul tavolo dei decisori, a cui è indirizzata per competenza alla risoluzione questa Lettera Aperta.

 

I commi relativi al tema dei benefici previdenziali amianto (art. 1 commi 112, 115 e 117) di quest'ultima legge di stabilità sono stati pensati e voluti solo per alcuni lavoratori di precisi e circoscritti comparti lavorativi - Genova, Avellino, Bussi.

Situazioni e casi certamente meritevoli di attenzione. Ma questo è quanto.

L'unico comma che interessa tutti i lavoratori è il comma 113, che elimina le penalizzazioni sino al 31.12.2017 QUI la comunicazione (si spera) esplicativa, diramata dalla AFeVA Sardegna Onlus.

 

Per quanto riguarda il Comparto Difesa, soprattutto i militari, in estrema sintesi, cari colleghi, l'Inganno, NON è stato ancora sanato.

 

Un Inganno che dura ormai da oltre 12 anni, (22 anni se si considera che la Legge 271/1993 ha esteso i “benefici previdenziali” a TUTTI i lavoratori esposti e vittime dell'amianto. Nessuno escluso!

 

  1. L'inganno per il personale militare affetto o deceduto a causa di patologie correlate all'amianto: Con la legge 38/2009 di conversione del D.L. 11/2009 norme per il “Contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori -Stalking-”, è stato approvato l'art. 12-bis. Questa norma -e l'art. 2264 del dl 66/2010 che la richiama-, è stata introdotta con lo scopo, dichiarato in aula dalla presidente della II Commissione Giustizia, On. Bongiorno -QUI- , di “evitare applicazioni distorsive della normativa sul lavoro a danno delle forze di polizia e delle Forze armate” . - ed è finalizzata ad escludere il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate dalla applicazione degli articoli 1 e 4 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124.

in pratica, a causa di questa norma, ai militari affetti da patologie e malattie asbesto-correlate non si applica la maggiorazione dell'anzianità contributiva prevista per tutti gli altri lavoratori! (L. 257/92 art. 13 c. 7).

 

  1. Per il personale militare esposto in cui la patologia non si è ancora manifestata, la sintesi dell'inganno è invece racchiusa nella risposta, pubblicata lunedì 9 luglio 2012, del Ministro della Difesa, Ammiraglio Di Paola, alla interrogazione 4-13579 del 13 ottobre 2011 presentata dall'On. Turco Maurizio: <<...È il caso, tuttavia, di evidenziare, che la maggiorazione di servizio prevista dall'applicazione della normativa richiamata dall'interrogante, (aumento di 1/4 del servizio svolto con esposizione all'amianto), anche laddove venisse riconosciuta, produrrebbe in molti casi (circoscritti al personale militare) effetti sostanziali alquanto limitati. Infatti, in base alla previsione normativa dell'articolo 1849, comma 1, del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, il periodo di servizio, del quale è prevista la maggiorazione ai fini pensionistici, può essere considerato una sola volta, secondo la normativa più favorevole. Pertanto, se consideriamo che la quasi totalità delle richieste interessa personale della Marina militare e dell'Aeronautica militare, già beneficiario per imbarco/volo dell'aumento di 1/3 del servizio svolto, la maggiorazione prevista non potrà, comunque essere, concessa. >>;

 

Ad oggi, dunque, continuano a sussistere cinque limiti normativi, volutamente ostativi, che di fatto si oppongono all'affermazione della verità e dei diritti dei militari esposti e vittime dell'Amianto:

  1. la non cumulabilità del servizi comunque svolti a completa disposizione dello Stato in condizioni estremamente usuranti con il coincidente periodo di esposizione inconsapevole all'amianto (art. 39 DPR 1092/1973, art. 47 comma 6 ter D.L. 269/03, art. 1849 comma 1 D. L. 66/2010 ) ;

  2. il minore coefficiente attribuito all'esposizione ad amianto 1,25 (art. 47 comma 1 D.L. 269/03) rispetto all'imbarco 1,33 per il personale di coperta, 1,4 per quello di macchina – artt. 19 e seg. D.P.R. 1092/1973 e 1850 e seg D.L. 66/2010-;

  3. il divieto di superare la soglia di 5 anni di aumenti nel computo degli anni di servizio usurante (artt. 5 e 7 D.L. 165/1997 e art. 1849 comma 2 D. L. 66/2010;

  4. al personale militare affetto da patologie o morto a causa dell'amianto non si applica il comma 7 dell'art. 13 della L. 257/92 (a causa dell'art. 12 bis D.L. 11/2009 e dell'art. 2264 D. L. 66/2010 !)

  5. nella remota ipotesi dei riconoscimenti dei punti precedenti (solo per via giudiziale), l'attuale normativa prevede la sola possibilità di utilizzare tali "benefici" per l'incremento della misura della pensione e ma non per l'accesso alla stessa (art. 47 comma 1 D.L. 269/03 );

  6. ai punti precedenti si aggiunge l'inaccettabile “parere tecnico” della CONTARP dell'INAIL che fa carta straccia dei curricula emessi dal Ministero della Difesa.

    Va precisato e ribadito che il Ministero della Difesa ha certificato e precisato che le tre differenti dizioni utilizzate nei “curricula per il Personale della Marina Militare imbarcato (“destinato al servizio condotta nave”, “destinato al servizio propulsione /scafo/elettrico nave”, “destinato al servizio condotta unità per comando complessoe che:(..)la diversità di mansione (…) è irrilevante nel contesto di cui trattasi essendo stato più volte ribadito ai rappresentanti INAIL che l’ambiente di bordo per una Unità Navale M.M. è unico per ristrettezza di spazi, numero e densità di apparati, assenza di “zone franche”, presenza ovunque di cavi, pannelli, quadri elettrici, ecc. con conseguente presenza diffusa del minerale in questione: in altre parole, si è ritenuto che tutto il personale imbarcato sia stato esposto al medesimo rischio, e questo è il criterio che la Commissione ha applicato nel rilascio del curricula”;

 

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO

L'AFeVA Sardegna Onlus, a nome e per conto del personale del personale militare, senza dimenticare il personale civile del Comparto Difesa e Sicurezza

 

Richiamando la riconosciuta specificità del ruolo delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con particolare riguardo ai correlati impieghi in attività usuranti svolte dal personale ad essi appartenente, ai fini di efficienza operativa richiesti per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, ai fini della (…) tutela economica, pensionistica e previdenziale, enunciata al comma 1 dell'art 19 della legge 183/2010 e le indicazioni stabilite con il successivo comma 2 dell'art 19 della medesima Legge 183/2010 di attuare i predetti principi e indirizzi definendo successivi provvedimenti legislativi, con i quali si provvede altresì a stanziare le occorrenti risorse finanziarie;

Tenuto conto che l'esposizione ad amianto ha innegabilmente esposto tutto il personale militare a maggiori rischi e fatiche rispetto all'ordinario servizio (Consiglio di Stato, parere 02526/2010- Vittime del Dovere-)1

CHIEDE

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Difesa, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Governo tutto, ai Presidenti del Parlamento e a tutti i Parlamentari sensibili alla questione amianto che investe con tragica prepotenza tutto il Comparto Difesa

 

DI ADOPERARSI

attivamente e concretamente

a superare l'intollerabile serie di impedimenti legislativi citati nelle suesposte premesse, che di fatto si oppongono all'affermazione della verità e dei diritti dei militari esposti e vittime dell'Amianto, senza dimenticare il personale civile del Comparto Difesa e Sicurezza, con un puntuale intervento legislativo GIUSTO ed EQUO,

 

  1. Che riconosca il rango di certificato di esposizione ad amianto ai curriculum lavorativi già emessi dal Ministero della Difesa, senza distinzioni di mansioni e categorie, tenendo presente che, soprattutto in ambito Marina Militare, l'esposizione è stata continuativa -24 ore su 24 ! - e che il limite temporale del 2.10.2003 imposto dalla vigente normativa non ha eliminato la successiva continua e qualificata esposizione ad amianto del personale;

  2. Che riconosca la cumulabilità dei periodi indicati nei citati curriculum lavorativi emessi dal Ministero della Difesa, sia nei confronti del personale ancora “sano” sia nei confronti del personale in cui, purtroppo, gli effetti dell'amianto si sono già manifestati;

  3. Che preveda, a scelta dell'avente diritto, che i predetti periodi possano essere fatti valere sia ai fini del diritto che della misura della pensione;

  4. Che riapra i termini per la presentazione dell'istanza per l'ottenimento del curriculum;

 

Col massimo rispetto e in attesa di riscontri,

è gradita l'occasione per porgerVi, distinti saluti,

 

 

AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau

 

 

 

 

A.FeV.A Sardegna ONLUS

Associazione Familiari e Vittime Amianto Sardegna

- Iscritta al n. 2157 del R.G.V. della RAS, Codice Fiscale 92130010900-

-Iscritta nell' Elenco del Volontariato per la Tutela della Salute del Ministero della Salute-

Garau Salvatore,

Via Azuni, 39

07041 Alghero (SS)

tel e fax 079 970103 -- cell. 347 5234072

e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -:- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

1 (Consiglio di Stato, parere 02526/2010- Vittime del Dovere-) Pertanto, con riferimento alla problematica amianto (ma, è da ritenere, anche con riferimento ad altre analoghe problematiche quali l’esposizione ad agenti biologici, chimici, cancerogeni, ecc.), la straordinarietà deve intendersi implicita nella stessa circostanza dell’imbarco su unità navali o del servizio in strutture o mezzi che abbiano comportato esposizione all’amianto presente su tali unità, in quanto il servizio prestato in luoghi in cui erano così diffusamente presenti gli agenti dannosi per la salute ha innegabilmente esposto il soggetto a maggiori pericoli rispetto al servizio in altre, ordinarie condizioni.


Prot. n° 011 / 2015 afeva Sardegna onlus

Alghero, domenica 5 aprile 2015

Alla Regione Autonoma della Sardegna

c.a. del: Assessorato all'Ambiente, Servizio SAVI,

PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

dell'Assessore alla Difesa dell'Ambiente

Prof.ssa Donatella Emma Ignazia Spano

PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

e pc del Sig.r Presidente

Prof. Pigliaru Francesco

 

Spett.le Giunta

 

Sig.r Presidente del Consiglio

Ganau Gianfranco

 

Ufficio di Presidenza del Consiglio

Sig.ri Consiglieri Componenti

 

Sig.ri Presidenti delle Commissioni Consiliari

1^, 2^, 3^, 4^, 5^ e 6^

e loro Commissari componenti

 

Loro Sedi, tramite PEC:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Oggetto: OSSERVAZIONI e PROPOSTE INTEGRATIVE AL PIANO REGIONALE AMIANTO

-Obiettivo Sardegna, Terra Deamiantizzata-

Richiesta di piena Attuazione e Finanziamento della legge regionale n. 22 del 16.12.2005 e Attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85, sull'Emergenza Ambientale, Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato con piena unanimità dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012.

Preg.mi

  • In Italia, ogni anno, a causa dell'amianto, tra mesoteliomi, tumori al polmone e agli altri organi bersaglio muoiono molto oltre 4000 persone! 11 morti evitabili al giorno!

  • In Sardegna, ogni anno, ne muoiono almeno 50!

  • In Sardegna, i tre comparti lavorativi che contribuiscono al maggior gettito di morti per mesotelioma sono: il Comparto Petrochimico, il Comparto Difesa (Marina Militare) e il Comparto Edile.

  • In Sardegna, nel periodo 2005/2008, il 26 % dei 50 casi di mesotelioma rilevati e definiti dal COR Sardegna del ReNaM, sono donne, di cui solo una definita con “esposizione professionale”.

Numeri Veri. Vittime Vere!

L'obiettivo della AFeVA Sardegna non è solo quello di denunciare e lottare contro i gravi danni alla salute delle persone che l'amianto provoca ma anche partecipare attivamente alla discussione propositiva con il fine esclusivo di porre fine alla drammatica, ancora irrisolta, Emergenza Ambientale, Sanitaria e Sociale causata dall'amianto in Sardegna, in Italia, in Europa, nel Mondo.

 

Cercare e Dare risposte alla domanda di Giustizia ed Equità dei Lavoratori e dei Cittadini in ambito Sociale, Ambientale, Previdenziale e Sanitario è la nostra priorità.

*** *** ***

PREMESSA

*** *** ***

I punti qualificanti della Legge RAS n. 22 del 16.12.2005 sono riassumibili in:

 

A- Informazione e Formazione costante, leale e di qualità dei lavoratori e dei cittadini attraverso la realizzazione di una capillare campagna d’informazione permanente finalizzata alla sensibilizzazione dei cittadini sul problema amianto e la creazione di sportelli informativi presso le strutture territoriali di controllo, (art. 2 comma 2, lettera d, art. 4 comma 1 lettera e)

B- Mappatura e Censimento dei siti industriali, naturali, edifici pubblici e privati caratterizzati dalla presenza di amianto e individuazione dei siti per lo smaltimento dell'amianto e controllo dello stesso ( art. 4, comma 1 lettere a, b, c, d );

C- Bonifica programmata e cofinanziata ( art. 7, commi 1 e 2, come modificata dall'art. 15 comma 15 LR n. 12 del 30.06.2011);

D- Sorveglianza Sanitaria Gratuita ai lavoratori ex esposti all'amianto riconducibili ai comparti economici elencati nei decreti dell'assessore alla sanità della RAS n. 25 del 21.11.2006 e n. 2779/GAB 64 del 2.12.2009 (art. 9, commi 2 e 3)

E- Rilevazione dei casi di Mesotelioma. (Art 9, comma 1)

 

*** *** ***

A Cagliari, il 16.12.2014 davanti alla VI Commissione, presieduta dall'On. Perra, e a Porto Torres, il 28.11.2014, nel corso del Tavolo di Lavoro “La mancata affermazione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini “...” E' Solo un problema di mancanza di risorse?”, l'AFeVA Sardegna ha presentato e illustrato un dossier che fotografa il deludente stato di fatto della questione Amianto che investe con tragica prepotenza sia i Lavoratori che i Cittadini Sardi.

Allegato a questo dossier l'AFeVA Sardegna ha depositato agli atti della VI Commissione la proposta Obiettivo Sardegna, Terra Deamiantizzata, che qui si riallega.

 

Abbiamo chiesto e ripetuto ciò che l'Associazione chiede formalmente e costantemente da anni, e che qui si ripete, ovvero che è necessario un nuovo approccio culturale unitario e partecipativo che crei una rete tra sensibilità e competenze, una nuova Governance forte e coesa, tra i Decisori, le Parti sociali e le Associazioni delle Vittime che sia in condizione di dare risposte concrete alle vittime, ai lavoratori, ai cittadini e ai territori attraverso un percorso di programmazione virtuoso e coerente che generi, tra i tanti obiettivi raggiungibili, lavoro pulito, sicuro e svolto in sicurezza.

Abbiamo dato atto come la Regione Sardegna sia per certi versi addirittura molto più avanti rispetto ad altre Regioni, che sono state erogate ingenti somme, ma, come detto, senza la costruzione di una Governance univoca e partecipata tra i soggetti interessati, non ha dato gli esiti sperati -tanta energia con poco controllo-.

Abbiamo chiesto e ancora oggi crediamo necessario istituire subito una cabina di regia per la gestione coordinata del rischio Amianto, della filiera delle bonifiche e per la Sorveglianza Sanitaria, che vada incontro ai cittadini e ai lavoratori, che pervenga alla piena attuazione e il ri-finanziamento della legge regionale n. 22 del 16 dicembre 2005 e alla piena attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85/2012, sull'Emergenza Sanitaria e Sociale causata dall'Amianto in Sardegna, approvato all'unanimità dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna il 13 giugno 2012. Per evitare speculazioni, per evitare nuove esposizioni e dunque nuovi malati, per generare lavoro, pulito, sicuro e svolto in sicurezza e per non abbandonare chi ha una bomba ad orologeria nel corpo. In estrema sintesi Deamiantizzare la Sardegna (e l'Italia) è possibile, così come è possibile riconoscere i “Risarcimenti Previdenziali”, ora negati ai lavoratori ingannati o dimenticati, ed estendere ai cittadini l'indennizzo del Fondo Vittime dell'Amianto!

Altrimenti il Piano Regionale Amianto che andrete ad approvare sarà, ancora una volta, l'ennesimo adempimento burocratico avulso dalla complessità della questione amianto, dal danno che ha provocato e dalle istanze delle Vittime che lo hanno subìto.

 

*** *** ***

APERTURA VERTENZA AMIANTO SARDEGNA

- RIMEDIARE AL DANNO SUBÌTO DAI LAVORATORI CON LA PREVIDENZA SOCIALE -

*** *** ***

Si sottolinea che si sta trattando di fibre di Amianto inconsapevolmente inalato nei luoghi di lavoro, in taluni casi coincidenti anche con quello di vita, che manifestano in tempi differiti gli effetti cancerogeni e comunque lesivi del diritto alla salute - ovvero di un bene primario tutelato, come diritto fondamentale della persona, direttamente dalla Costituzione (art. 32, comma primo).

Nel 1993, il legislatore italiano, applicando quanto la suprema Corte Costituzionale ha più volte affermato in tema dell'inviolabilità del principio non negoziabile che a parità di rischio, si deve garantire parità di tutela (per tutte, Corte Cost. 206/1974 e 114/1977 - Cost. artt. 3 e 38-)-, approva la legge 271/1993 di modifica dei commi 7 e 8 dell'art. 13 della legge 257/1992, riconoscendo a tutti i lavoratori esposti e malati a causa dell'amianto, il diritto a un indennizzo pensionistico (attraverso una maggiorazione di contributi previdenziali), prevedendo:

  • Con il comma 7 dell'art. 13 della legge 257/1992 -come modificato dall'art. 1 comma 1-bis della legge 271/1993-, il riconoscimento, a tutti i lavoratori esposti alle fibre di amianto che hanno contratto una malattia professionale asbesto-correlata, il diritto alla contribuzione aggiuntiva dell'intero periodo lavorativo di esposizione moltiplicato, ai fini delle prestazioni pensionistiche, per il coefficiente di 1,5, indipendentemente dagli anni e dalla quantità di esposizione all'amianto;

  • Con il comma 8 dell'art. 13 della legge 257/1992 -come modificato dall'art. 1 comma 1 dalla legge 271/1993-, il riconoscimento, a tutti i lavoratori, esposti per più di dieci (10) anni a rischio morbigeno qualificato alle fibre di amianto, il diritto alla contribuzione aggiuntiva dell'intero periodo lavorativo di esposizione moltiplicato, ai fini delle prestazioni pensionistiche, per il coefficiente di 1,5.

La Suprema Corte Costituzionale con la nota sentenza sui ferrovieri, n. 127 del 2002, ha chiarito -una volta per tutte, e ancor prima dell'art. 47 del d.l. 269/2003 come modificato dalla Legge 326/2003- che le disposizioni dei sopra citati commi 7 e 8 dell'art. 13 della legge 257/1992, come modificati dalla legge 271/1993, sono applicabili sia per dipendenti privati, sia per quelli pubblici, senza limiti di categorie merceologiche e senza distinzione di assicurazione sociale.

Tra il 1999 e il 2001 sono stati adottati gli atti di indirizzo ministeriali che per legge hanno regolato i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto. Molti siti sardi in cui i lavoratori sono stati realmente esposti all'amianto, sono stati ignobilmente esclusi o, taluni, solo parzialmente inclusi;

E' poi intervenuto l'art. 47 del DLgs 30.09.2003, n. 269, convertito, con modificazioni, in legge 326/2003, "Benefici previdenziali ai lavoratori esposti all'amianto'', che con decorrenza 1.10.2003 “avrebbe” allargato la platea dei beneficiari riconoscendo “anche” ai dipendenti pubblici i diversi (minori), benefici, riducendo il predetto coefficiente moltiplicatore da 1,5 a 1,25, utile ai soli fini della determinazione dell'importo delle prestazioni pensionistiche e non anche della maturazione del diritto di accesso alle medesime, Su quest'ultimo punto, occorre precisare che l'art. 47 comma 3 della legge 326/2003, nell'individuare le condizioni per l'applicazione dei benefici di cui al comma 1 nella misura di 1,25, si riferisce esclusivamente ai lavoratori esposti all'amianto regolamentati dal comma 8 dell'art. 13 della legge n. 257 del 1992; mentre per i lavoratori affetti da malattia professionale connessa all'amianto, di cui al comma 7 del predetto articolo 13, continua a trovare applicazione il coefficiente di 1,5 ivi fissato.

 

Con il DM del 27 ottobre 2004, di attuazione del predetto art. 47 della legge 326/2003 è stato previsto, in particolare, la fissazione al 15 giugno 2005, per tutti indistintamente, la data ultima per la presentazione all'INAIL della domanda di rilascio del certificato di esposizione all'amianto, pena la decadenza dal diritto ai benefici previdenziali.

Molti lavoratori Sardi non hanno ricevuto le dovute informazioni e sono stati così esclusi. Nel caso dei lavoratori del comparto difesa, la nostra Associazione non esita a definire quella stessa norma, una truffa. Un IMMANE Inganno.

Tra i punti dell'Ordine del Giorno n. 85 approvato all'unanimità dal Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna c'è l'impegno dato al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna e alla stessa Giunta Regionale a porre in essere una serie di concrete azioni tese a superare queste inaccettabili diseguaglianze e discriminazioni.

In particolare, CHIEDIAMO

l'attuazione dell'Ordine del Giorno n. 85 del 13 giugno 2012 ,

che IMPEGNA

il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna e la stessa Giunta Regionale

1) ad intervenire con urgenza presso il Governo affinché vengano modificati gli atti di indirizzo ministeriali che dal 2001 regolano i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto e affinché vengano ricompresi tutti i siti sardi in cui i lavoratori sono stati esposti all'amianto, ad oggi esclusi o parzialmente inclusi;

2) a sollecitare il rapido esame in Parlamento con successiva approvazione dei disegni di legge(di iniziativa del Sen. Casson) n. AS 2141- Comparto Pubblico e Privato- del 28 aprile 2010 e n. AS 3274-Comparto Difesa, militari- del 26 aprile 2012 (ora riuniti neI DDL AS n. 8 e 1645 di iniziativa del Sen. Casson ora in discussione presso l'11^ Commissione del Senato della Repubblica ) concernenti i "Benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto, malati o deceduti a causa dell'amianto";

3) ad istituire un tavolo di lavoro permanente tecnico-politico che pervenga all'elaborazione e promozione di protocolli d'intesa tra tutti i soggetti coinvolti al fine di:

a) individuare tutti i siti sardi in cui i lavoratori sono stati esposti all'amianto;

[...]

  1. ad intervenire presso gli organi competenti affinché sia consentito ai lavoratori ex esposti all'amianto che, a causa della mancata informazione, non hanno presentato domanda per accedere ai benefici previdenziali ai sensi del punto 1) e ad intervenire con urgenza presso il Governo affinché siano modificati gli atti di indirizzo ministeriali che dal 2001 regolano i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto e affinché siano ricompresi tutti i siti sardi in cui i lavoratori sono stati esposti all'amianto, ad oggi esclusi o parzialmente inclusi;

8) a intervenire presso gli organi competenti affinché sia consentito ai lavoratori ex esposti all'amianto che a causa della mancata informazione non hanno presentato domanda per accedere ai benefici previdenziali ai sensi del decreto 27 ottobre 2004 di poter presentare fuori termine le necessarie domande;

[…]

*** *** ***

SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E SANITARIA

-UTILITA' ENUNCIATE DA ATTUARE-

*** *** ***

Gli studi epidemiologici parlano chiaro e parlano di morti. Ad eccezione degli arti, l'amianto provoca tumori e malattie in moltissimi organi del corpo: con sufficiente evidenza, al Mesotelio, al Polmone, alla Laringe, all'Ovaio. Con limitata evidenza, alla Faringe, allo Stomaco e al Colon Retto1.

Oltre ai tumori nei detti organi bersaglio, l'amianto provoca patologie o malattie asbesto-correlate, in particolare all'apparato respiratorio, quali l'Asbestosi, le Placche e/o Ispessimenti pleurici con o senza atelettasia rotonda, BPCO.

Per effetto dell’entrata a regime del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.06.2014 ( G.U. 212 del 12.09.2014) “Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell'art. 139 del T.U. approvato con DPR n. 1124 del 30 giugno 1965 e smi”, ampliato con l'accoglimento delle indicazioni della recente, citata Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C, i tumori e le patologie asbesto-correlate a cui è stata attribuita “la presunzione legale di origine”, vengono così riassunti:

Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.06.2014 ( G.U. 212 del 12.09.2014)

 

Sulla dimensione del danno da asbesto che affligge la Sardegna, il triste -sottostimato- gettito dei mesoteliomi è attualmente, mediamente, intorno ai 20 casi/anno, con attesa del trend in aumento. Sono colpiti proprio i lavoratori (e anche le loro mogli) di quei comparti dimenticati o esclusi dalle leggi truffa dei “risarcimenti previdenziali” (il Petrolchimico, la Difesa Nazionale -in particolare della Marina, militari e civili- il Comparto delle Costruzioni e, molte, molte donne -il 35%-, vittime di esposizioni ambientali e familiari, recentemente formalmente incluse dalla tutela risarcitoria del Fonfo Vittime Amianto nazionale).

Il rapporto fra mesoteliomi e tumori del polmone asbesto correlati, a livello di popolazione, viene scientificamente stimato intorno ad 1:1 e che nelle zone o siti con maggior gettito di mesoteliomi (es Industriali o Militari), questo rapporto può arrivare sino a 1:10. Nonostante la meritoria attività di rilevazione del Registro Regionale dei Mesoteliomi, questi dati ancora fortemente sottostimati, dovuti alla sistematica sottorilevazione del danno da parte del comparto sanitario che, preferiamo pensare, non sa che è obbligatorio segnalare una – qualsiasi- Malattia Professionale, ancorché sospetta al Registro Nazionale delle Malattie Professionali in capo all'INAIL (art. 139 DPR 1124/1965) e, in caso di Mesoteliomi ( art. 244 Dlgs 81/2008), anche al ReNaM. Infatti, il comparto sanitario nazionale, sopratutto quello Sardo, non appare essere un campione nell'emettere i certificati di sospetta e/o malattia professionale. All'uopo sono Illuminanti i dati dell'indagine della CONTARP INAIL nazionale2, la quale alle concludioni afferma che esiste <<scarsa conoscenza dell'obbligo di denuncia/segnalazione ai sensi dell’art.139 T.U. - tale norma, nonostante la sua obbligatorietà e la sua sanzionabilità, è applicata in modo disomogeneo sul territorio nazionale e non esiste una diffusa conoscenza di tale obbligo, nonché delle sue finalità, tra gli operatori interessati (i medici di base, ospedalieri ecc.)>> -sotto la tabella riassuntiva-.

Denunce MalProf-2006-2009

Da questo rapporto emerge che il comparto sanitario nazionale, sopratutto quello Sardo, non segnala, o segnala davvero poco, le malattie professionali, o sospette, al Registro Nazionale della malattie professionali causate o correlate al lavoro, che ha finalità epidemiologiche e prevenzionali e alimenta l'elenco delle succitate patologie tabellate (ora DM 10.06.2014).

Dell'incidenza dei tumori da asbesto sugli altri organi bersaglio, invece, non si sa nulla, tuttavia è coerente ipotizzare che in Sardegna, ogni anno, a causa dell'amianto, muoiono almeno 50 persone. Una sottorilevazione che di fatto preclude anche l'avvio dell'iter di riconoscimento e risarcitorio (artt. 53 e 54 DPR 1124/1965 -/- art. 365 C.P.). Nei fatti, sul fronte della rilevazione e risarcimento del danno subito dai lavoratori, a titolo di esempio, si rileva l'incongruenza tra le sole 3 (tre) denunce di malattia professionale per Mesotelioma inviate dai medici e registrate dall’INAIL della Sardegna nel 2011 e i 21 casi di Mesotelioma attivamente rilevati nello stesso anno dal COR Sardegna del ReNaM.

Chi si ammala e muore, e i familiari di questi, non viene a conoscenza dei diritti che gli spettano.

Anche in Sardegna , dunque, si muore di amianto. In silenzio e senza Giustizia.

Infine, nonostante gli incrementi segnalati nel corso della presentazione del PNA, sono ancora pochi, pochissimi i lavoratori che sono a conoscenza che in Sardegna esiste la Sorveglianza Sanitaria Gratuita. E a poco serve sentirsi dire che su internet ci sono tutte le informazioni del caso, se i destinatari, come è ovvio, non sono “nativi digitali”.

PROPOSTE

Utilità della Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori ex esposti.

La nostra associazione persegue da sempre l'obiettivo di ottenere omogenee procedure di sorveglianza sanitaria, diagnosi e assistenza su tutto il territorio nazionale, a partire dal territorio regionale, secondo obiettivi di efficacia, di appropriatezza e di utilità sociale e, in subordine, ai predetti, di risparmio economico.

Riteniamo significativa e da mettere in pratica le definizioni di “utilità” già enunciate, ma non completamente attuate, contenute nelle Direttive allegate alla delibera RAS 32-5 del 4.06.2008

  • utilità clinica - possibilità di effettuare una efficace diagnosi precoce e un controllo dello stato di salute;

  • utilità di sanità pubblica - possibilità di effettuare una efficace prevenzione secondaria indirizzata a ridurre i rischi aggiuntivi e a modificare gli stili di vita;

  • utilità etico-sociale - possibilità di informare in modo capillare la popolazione;

  • utilità medico-legale - tempestività di certificazione di malattia professionale;

  • utilità epidemiologica - possibilità di effettuare:

una sorveglianza epidemiologica, ossia un’osservazione continuativa nel tempo dei singoli

soggetti o della coorte di ex esposti all’amianto, a rischio di sviluppare malattie asbesto-correlate, finalizzata a fornire informazioni utili per il loro contenimento a tutti gli organismi deputati a farlo;

studi epidemiologici che portino ad una migliore conoscenza del rapporto causa-effetto.

RICHIESTE INTEGRATIVE

utilità clinica

  • Avviare la ricerca di nuovi metodi diagnostici per giungere alla diagnosi precoce e la ricerca di nuove ed efficaci terapie, da realizzarsi in Regione.

utilità etico-sociale

Al fine di informare in modo capillare la popolazione dell'esistenza della possibilità di accedere a Sorveglianza Sanitaria Gratuita, includendo oltre chi ha avuto il riconoscimento dei “benefici” previdenziali, anche chi ha fatto la richiesta per ottenerli, lasciando inoltre aperta la possibilità di accesso a eventuali richieste provenienti da lavoratori con esposizioni ora non note, e/o valutate a cura delle ASL utilizzando le banche dati dei Piani di Lavoro autorizzati e/o i dati presenti in letteratura del ReNaM:

  • Attivare la “ricerca attiva” degli ex esposti all'amianto. Questo obiettivo può essere raggiunto a costo zero attraverso il programma di screening già in essere per il carcinoma del colon retto, integrando, con formula adeguata, la lettera-invito da parte delle Asl, ad eseguire controlli periodici ricerca del sangue occulto nelle feci, rivolto ai cittadini uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, e con apposito protocollo di intesa, utilizzando le banche dati degli ex esposti tenute da INAIL e da INPS.

utilità medico-legale

Al fine della tempestività di certificazione di malattia professionale è necessario superare la "scarsa conoscenza da parte del comparto sanitario, dell'obbligo di denuncia/segnalazione” e facilitare al contempo l'accesso ai diritti risarcitori previsti dalle leggi in vigore:

  • Avviare progetti di Info-Formazione e sensibilizzazione rivolti al comparto sanitario e affiancare alla Sorveglianza Sanitaria un ufficio centrale coordinato l'INAIL, l'INPS e i patronati per l'avvio “d'ufficio” delle pratiche burocratiche per l'accesso ai diritti risarcitori previsti dalle leggi in vigore.

utilità epidemiologica

Si chiede la modifica/integrazione dell'art. 9 comma 1 della legge Regionale 22/2005

Rilevazione dei casi di Mesotelioma e dei casi accertati delle patologie asbesto-correlate e correlabili di cui al DM 10.06.2014.

Sorveglianza sanitaria (Art 9, comma 1)

1. È istituito presso l’Osservatorio regionale epidemiologico di cui alla legge regionale 6 maggio

1991, n. 16, il Centro operativo regionale per la rilevazione dei casi di mesotelioma in Sardegna di

cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 dicembre 2002, n. 308 e dei casi accertati delle patologie asbesto-correlate e correlabili di cui al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.06.2014 ( G.U. 212 del 12.09.2014) “Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell'art. 139 del T.U. approvato con DPR n. 1124 del 30 giugno 1965 e smi, la cui organizzazione è dettagliata nel Piano regionale di cui all’articolo 2.

 

*** *** ***

CENSIMENTO E MAPPATURA

-CONOSCERE LA DIMENSIONE DEL PROBLEMA-

-Co-finanziamento delle bonifiche, preferibilmente delle rimozioni e delle ricostruzioni.

*** *** ***

I CRITERI PER LA MAPPATURA DELLA PRESENZA DI AMIANTO AI SENSI DEL DM 101/2003

(Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate

dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93.-G.U. n. 106 del 9 maggio 2003- )

La mappatura ha come finalità quella di evidenziare i siti nei quali è riscontrata la presenza di amianto, ovvero l’utilizzo di materiali che lo contengono, includendo nell’analisi i siti nei quali la presenza di amianto è dovuta a cause naturali.

I dati per la mappatura potranno essere ricavati anche dai censimenti amianto, effettuati ai sensi dell’articolo 10 della legge 27 marzo 1992, n. 257.

Per la mappatura si dovrà tenere conto di

A) CATEGORIE DI RICERCA:

Categoria 1- IMPIANTI INDUSTRIALI ATTIVI O DISMESSI

Categoria 2- EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI

Categoria 3- PRESENZA NATURALE

Categoria 4- ALTRA PRESENZA DI AMIANTO DA ATTIVITA’ ANTROPICA

 

Sulla Categoria 3- PRESENZA NATURALE

In primo luogo, la nostra Associazione ritiene opportuno Ri-Segnalare quanto già segnalato in data 14.11.2011 con nostra nota 078/2011 AIEA Sardegna(ora AFeVA Sardegna) e che abbiamo visto non essere stata presa nella dovuta considerazione dagli uffici regionali all'uopo preposti.

Si tratta della presenza naturale di amianto nel sito di monte Plebi e monte Aspro, nel comune di Olbia, che facemmo nel 2011, a tutt'oggi non censita ufficialmente dalla Regione e a cui il Comune di Olbia, con nota 27798 del 23.03.2012, ha dato seguito scaricando la competenza alla Provincia. Si allegano per la completezza della nota i due documenti storici, uno in antitesi all'altro, sull'opportunità economica (Ferrari) o meno (Lovisato) della coltivazione della miniera, entrambi significativi in quanto raccontano uno spaccato della storia industriale e mineraria in genere che in quell'epoca ha investito anche la Sardegna oltre che l'Italia e il mondo intero nella ricerca e per lo sfruttamento ai fini industriali dell'Amianto.

Riteniamo molto interessanti le conclusioni del Lovisato.

SUL CENSIMENTO E MAPPATURA, in generale

Il censimento e la mappatura sono due cose distinte, ma per economia qui si tratteranno come stesso oggetto. Queste sono la fase preliminare e integrata della conoscenza della dimensione e localizzazione del problema e della gestione intelligente della eliminazione dai luoghi di vita e di lavoro di questo subdolo cancerogeno.

Di quanto la questione amianto sia complessa e racchiuda in sé problematiche e dinamiche estremamente delicate è sotto gli occhi di tutti. Il tema del censimento investe con forza la qualità della percezione della fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini (e dei lavoratori) che non percepiscono la vicinanza ad essi delle istituzioni. Troppe le promesse non mantenute.

Affinché i cittadini partecipino con convinzione al progetto della conoscenza della dimensione del problema è necessario mettere in atto una politica stabile, reale e chiara di co-finanziamenti delle bonifiche, preferibilmente delle rimozioni e delle ricostruzioni, soprattutto, co-finanziamenti specifici dedicati alle grandi superfici e finanziamenti totali dedicati alle bonifiche minori con particolare attenzione ai privati e alle fasce della società più debole, ad esempio parametrando gli incentivi facendo riferimento all'ISEE di recente concezione.

Bisogna partire infatti dall'assunto che NON è dei cittadini la responsabilità dell'utilizzo e della diffusione dell’amianto e dei materiali contenenti amianto su tutto il territorio Sardo (, Italiano e nel mondo).

 

Bisogna considerare i cittadini che si trovino in possesso di manufatti con installati materiali contenenti amianto una sorta di inconsapevoli vittime, quattro volte tali, in quanto prima gli è stato venduto un qualcosa a basso costo di cui si conosceva già da tempo l’intrinseca natura tremenda, poi, perchè divenuti detentori, sono addittati come possessori di schifezze che provocano il cancro con il conseguente disagio sociale vissuto tra chi lo detiene e chi vi abita vicino o nei pressi, poi ancora li si vessa, senza alcun controllo, per smaltirlo con oltre 2000 euro più IVA, per appena 10mq di tettoia e infine, perché magari si è inconsapevolmente esposto maneggiandolo incautamente, si è anche ammalato e morto e per la quale è altamente probabile che lo stesso o chi rimane non riceva nemmeno il conforto delle riconoscimento del danno subìto.

Riteniamo che lo Stato (il Governo e il Parlamento, intesi come organi deputati ad operare nell'interesse e al servizio dei cittadini), sia l'unico responsabile della presenza della enormità di amianto e di materiali contenenti amianto sul territorio nazionale e di tutto il male che ha provocato e ancora, purtroppo, provocherà.

L'Amministrazione Regionale unitamente alle amministrazioni locali, sono gli anelli di congiunzione tra lo Stato e i cittadini, e hanno il dovere di accompagnare questi ultimi nella bonifica del territorio dall'amianto con una coordinata azione tesa certamente alla conoscenza della dimensione del problema accompagnata da una itinerante e vera campagna di informazione, ma sopratutto DEVE ESSERE messa in atto una politica di protocolli di intesa tesi al calmieramento dei troppo elevati (a parità di opera) e differenziati(da Provincia a Provincia) costi di rimozione e smaltimento attraverso la promozione di adeguati protocolli d’intesa con i bonificatori ambientali e il co-finanziamento delle bonifiche, preferibilmente delle rimozioni e delle ricostruzioni, soprattutto, co-finanziamenti specifici dedicati alle grandi superfici e finanziamenti totali dedicati alle bonifiche minori con particolare attenzione ai privati e alle fasce della società più debole.

In questo ragionamento si inserisce a pieno titolo la strategia della MICRORACCOLTA.

Inoltre il lavoro di “Censimento degli edifici pubblici e privati con presenza di materiali in cemento-amianto nella città di Oristano” presentato nel corso della I^ Conferenza Annuale Regionale sull'amianto ad opera del gruppo di lavoro facente capo all'AREAS, a questa Associazione sembra un ottimo punto di partenza, una Buona Pratica da replicare in forma coordinata a livello centrale in tutta la Sardegna, in quanto restituirebbe il dato certo puntuale e, cosa di non poco conto si darebbe una opportunità di lavoro, sebbene a tempo determinato ma di qualità a un certo numero di giovani laureandi e/o neolaureati.

 

*** *** ***

ELIMINAZIONE DEL FATTORE DI RISCHIO

  • INCENTIVARE E PREMIARE LE RIMOZIONI-

*** *** ***

Abbiamo già dato atto come la Regione Sardegna sia per certi versi addirittura molto più avanti rispetto ad altre Regioni, che sono state erogate ingenti somme, ma, come detto, senza la costruzione di una Governance univoca e partecipata tra i soggetti interessati, non ha dato gli esiti sperati -tanta energia con poco controllo- di cui peraltro su oltre 42 milioni di euro sono stati rendicontati solo poco più del 38%.

E' necessario istituire subito una cabina di regia per la gestione coordinata del rischio Amianto, e per incentivare e premiare le bonifiche, sopratutto la rimozione e la ricostruzione.

Sul fronte della filiera delle bonifiche e della messa in discarica, la Sardegna, che ha discariche capienti, ha esportato, negli anni tra il 2006/2009, dal 40% al 60% del materiale contenente amianto rimosso (riuscendo anche ad importarlo!). Solo recentemente sembra che questa cattiva pratica si sia limitata. Si rileva inoltre che a parità di intervento, in particolare per le piccole quantità, il costo della rimozione e messa in discarica varia anche di cinque volte in più, da Provincia a Provincia.

 

Intollerabili diseconomie che disattendono sia il principio equità ed efficienza della spesa delle risorse pubbliche e sia quello di prossimità della messa in discarica i quali, se osservati, renderebbero molto più difficili le speculazioni e il traffici illeciti di rifiuti pericolosi e cancerogeni, sulla regolamentazione dei quali la Regione ha il dovere di intervenire senza indugi.

 

PROPOSTE

Riteniamo necessario perseguire l'obiettivo della “Filiera Corta” delle rimozioni eseguite in Regione e della messa in discarica evitando sia l'esportazione sia l'importazione dell'amianto e dei materiali che lo contengono.

Pertanto è necessario prevedere, oltre a quelle già previste, almeno una ulteriore discarica per depositare i materiali friabili rimossi solo ed esclusivamente dai siti regionali.

Riteniamo che uno dei motivi della mancata spendita delle risorse messe a disposizione sia da individuare nel fatto che un tetto in materiale contenete amianto-cemento deve, ovviamente, essere sostituito da uno nuovo e non sempre le famiglie hanno a disposizione le risorse necessarie per coprire gli oneri degli interventi.

Si propone che la quota di cofinaziamento della rimozione e della ricostruzione in capo alla regione sia devoluta da questa direttamente all'impresa abiliatta che aderisce ai protocollo di intesa.

Riteniamo che la prevista Informatizzazione dell’intero processo di bonifica amianto, dalla presentazione del piano di lavoro/notifica sia innazitutto attuata e integrata con il dato della conoscenza della messa in discarica e non solo sino ai depositi temporanei.

Riteniamo indispensabile:

a) creare short-list dei bonificatori cat. 10a e 10b, trasportatori cat. 5 e gestori delle discariche che aderiscono al protocollo di intesa;

b) calmierare e controllare i prezzi di bonifica dell'amianto, individuando un preciso preziario regionale adeguato agli interventi di bonifica, di trasporto e dei costi di smaltimento in discarica e di inertizzazione dell'amianto, stabilendo altresì gli ambiti di conferimento;

c) avviare progetti pilota di micro-raccolta, definizione delle strategie e organizzazione degli interventi e dei depositi temporanei e di stoccaggio;

d) avviare progetti di info-formazione e sensibilizzazione rivolti al comparto sanitario;
e) creare la rete di saperi, di competenze e sensibilità;

f) avviare il censimento e la georeferenzazione dei siti e dei materiali contenenti amianto e de "Le Vie dell'Amianto";

g) elaborare i piani di lavoro semplificati e standardizzati (per le piccole bonifiche);

 

SULLA INERTIZZAZIONE DELL'AMIANTO

Da tempo stiamo seguendo con interesse e MOLTA attenzione questa questione, che suscita gli appetiti di molti.

La nostra posizione è che l'inertizzazione dell'Amianto, qualsiasi sia il metodo proposto, è un prospettiva che va perseguita, ma all'interno di regole certe (che ci sono).

Gli impianti devono essere collaudati e verificati costantemente nelle più gravose condizioni di esercizio dichiarati e sotto lo stretto controllo tecnico-scienifico dell'ARPA, dell'ISPRA e dell'ISS ( ovvero dai tecnici delle Regioni, dei Ministeri della Salute e della Ambiente) senza condizionamenti, al fine di verificare e certificare che oltre all'eliminazione dell'amianto non si producano e si diffondano nell'ambiente altri veleni. Questo vale anche per le discariche che però al momento, e a dispetto di quanto si legge e si sente in giro, sono ancora il posto più sicuro dove mettere l'amianto, semprechè non cadano in mani losche.

 

La politica deve fare in modo che i costi sanitari, ambientali ed economici, non gravino, ancora una volta, sui cittadini e lavoratori.

 

La questione è dunque sempre e ancora una volta, forse perché siamo in Italia, di stabilire chi fà cosa e come lo fà, chi lo controlla e come e quante volte e in che modo e con quali strumenti lo controlla.

In buona sostanza regole certe nell'ambito di un perimetro chiaro con paletti, anche morali e civici, oltre ai quali non si va.

Questo se vogliamo che a pagare, con la salute e i pochi soldi che ci rimangono in tasca, non siano sempre i lavoratori e la gente comune.

 

*** *** ***

INFORMAZIONE e FORMAZIONE STATICA E ITINERANTE

*** *** ***

Tutte le azioni devono essere necessariamente supportate da una chiara, onesta e costante opera di formazione e informazione anche diretta e itinerante rivolta ai cittadini e ai lavoratori sia al fine di informare in modo capillare la popolazione dell'esistenza della possibilità di accedere a Sorveglianza Sanitaria Gratuita sia per raggiungere la più ampia condivisione e partecipazione al progetto Obiettivo della Deamiantizzazione della Sardegna, per consolidare la percezione della vicinanza ad essi delle istituzioni, per lo sviluppo e il rafforzamento della consapevolezza della pericolosità dell’amianto stimolando negli stessi la percezione della qualità dell’ambiente, per suggerire atteggiamenti meno “confidenziali” con questo materiale altamente cancerogeno e per disincentivare la cattiva pratica del “fai da te” che normalmente porta all’abbandono indiscriminato di R.C.A. nel territorio generando pericolosissime e costosissime discariche abusive che, per la bonifica, come un cane che si morde la coda, gravano sui bilanci, già esigui, degli enti locali.

*** *** ***

CONFERENZA REGIONALE AMIANTO ANNUALE ITINERANTE

*** *** ***

Abbiamo visto come l'amianto sia il più potente cancerogeno democratico e che non fa nessuna distinzione. Non colpisce più a destra piuttosto che a sinistra o al centro; l’Amianto colpisce operai, soldati, donne, bambini, anziani e persone di qualunque estrazione sociale, status socioeconomico, credenza religiosa e appartenenza politica! Tutta la Sardegna è colpita da questa piaga e perciò deve essere itinerante.

 

In attesa di riscontri, che si auspicano positivi, ci è gradita l'occasione per porgerVi

i nostri migliori distinti saluti,

 

 

AFeVA Sardegna, il presidente

Salvatore Garau

 

1- Monografia IARC 2012 Vol. 100 parte C.

2 - Atti del 6° Seminario di aggiornamento dei professionisti CONTARP Sicurezza e Prevenzione:

esperienze a confronto 29 settembre - 1 ottobre 2009 Centro Congressi Ville Ponti, Varese

IL REGISTRO NAZIONALE MALATTIE PROFESSIONALI A. BRUSCO, R. GIOVINAZZO, G. LA ROSA, R. PICCIONI

INAIL - Direzione Generale - Consulenza Statistico Attuariale, INAIL – Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione, INAIL - Direzione Centrale Prestazioni

  • "NARAN CHI SU MALE" (Dicono che il Male)

    Il nostro Inno contro L'Amianto e contro tutto il danno che provoca!

    Il 16 aprile 2013, in apertura delle conferenze organizzate da AFeVA Sardegna ODV per la Commemorazione delle Vittime dell'Amianto, è stato presentato, al pubblico e alla stampa, il Video-clip della canzone-inno contro l'amianto "NARAN CHI SU MALE" pro Vittime dell'Amianto.

    La canzone "Naran chi su Male" (Dicono che il Male), ha un contenuto carico di forti e attualissimi significati.

    Read More …